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Vincitrice della prima edizione dè La Biennale di Incisione – Calco

di Galileo Editore

Lieti di annunciare la vincitrice della prima edizione dè La Biennale di Incisione – Calco. Grazie alla prima selezione sono stati scelti, dal prestigioso comitato scientifico composto da Gaetanina Campisi (Docente presso l’Accademia di Belle Arti di Roma), Vania Caruso (Curatrice d’Arte), Marinella Caslini (Incisore e Graphic Designer), Angelo Gallo (Incisore e Visual Artist), Francesca Genna (Docente presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo), Rita Morena (Incisore) e Grazia Tagliente (Docente presso l’Accademia di Belle Arti di Bari), quindici artisti per partecipare alla prima Biennale di Incisione – Calco 1 che si è tenuta presso la Galleria 291 Est, a Roma, dall’11 maggio all’1 giugno 2024 a cura di Vania Caruso e Roberto Sottile. Gli artisti in mostra sono stati Giulia Bartocelli, Vanessa Biancolini, Martina Carollo, Fabio Faviere, Natasha Grillo, Giulia Quagliana, Chiara Leonetti, Cecilia Maran, Michela Mascarucci, Elisa Pellizzari, Margherita Spera, Silvia Urbano, Ricardo Aleodor Venturi, Vittoria Venturoli Yunying Zhu. Durante il periodo di esposizione il comitato ha analizzato e votato ulteriormente le opere prodotte dai quindici artisti tramite i seguenti indicatori:

  • Aderenza del progetto al concetto espresso dal bando;
  • Potenzialità del progetto presentato;
  • Maturità artistica del candidato;
  • Padronanza della tecnica.

Con entusiasmo siamo felici di annunciarvi il vincitore della prima Biennale di Incisione – Calco 1

MICHELA MASCARUCCI

Vincitrice della prima edizione dè La Biennale di Incisione – Calco

Michela Mascarucci, classe 1991, nasce a Fossombrone e cresce a Fano, (Pesaro Urbino). Dopo il conseguimento nel 2014 del diploma accademico di I° Livello in Grafica D’arte, si specializza nel 2017 in Edizioni e Illustrazione per la Grafica d’Arte, presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino. Si specializza ulteriormente nel 2018 a Firenze, frequentando il corso annuale in incisione e Stampa d’Arte presso la Fondazione Il Bisonte, scuola per lo studio dell’Arte Grafica. Attualmente vive e lavora a Firenze dove, dal 2021, è docente e tecnico di laboratorio presso la scuola di Grafica Il Bisonte, e dal 2019, responsabile di Tipografia curando edizioni e libri d’arte editi dalla Fondazione.
Nelle incisioni realizzate da Michela Mascarucci la realtà immaginata prende il sopravvento, ci si scorge addentrarsi, spersi, in sentieri che narrano visivamente un esperienza del mondo attraverso architetture interiori, dove i segni divengono vibrazioni di un fluire del tempo condensato e appannato. L’immagine si dà come insieme di lacerazioni e ferite, formando geografie di luci e ombre, emergendo dal contatto con una piccola parte di esistenza, nel viaggio delle sensazioni tra città ideali e irreali sconosciute, dove tutto va sempre instancabilmente reinterpretato, analizzato e sviscerato. Il tempo umano rallenta e lascia spazio alla luce sfaldatrice e ricostruttrice di spazi e forme, vera guida e compagna di viaggio: essa dialoga al di fuori delle strutture conosciute, in un rituale continuo, al fine di una presa di coscienza individuale all’interno in una società che vive sempre più connessa ma sempre più divisa, volta a farla entrare in comunicazione, brulicante, all’interno dello stesso spazio, nello stesso racconto di salvezza. Spazio scenico e drammatico che, costituito da contrappesi compositivi, tensioni prospettiche, intrecci serrati di segni, si rivolge ad uno spettatore che abbia voglia di affrontare questo viaggio alla scoperta di nuovi mondi, di farsi ingabbiare nel fitto reticolo di enigmi silenziosi, che inevitabilmente, la scelta di un percorso intrapreso suscita.

 

Il progetto

Strada per Casa

“In una rete di linee che s’intersecano”

Nelle incisioni realizzate da Michela Mascarucci la realtà immagi- nata prende il sopravvento, ci si scorge addentrarsi, spersi, in sentieri che narrano visivamente un esperienza del mondo attraverso archi- tetture interiori, dove i segni divengono vibrazioni di un fluire del tem- po condensato e appannato.

L’immagine si dà come insieme di lacerazioni e ferite, formando ge- ografie di luci e ombre, emergendo dal contatto con una piccola parte di esistenza, nel viaggio delle sensazioni tra città ideali e irreali scono- sciute, dove tutto va sempre instancabilmente reinterpretato, analiz- zato e sviscerato.

Il tempo umano rallenta e lascia spazio alla luce sfaldatrice e ri- costruttrice di spazi e forme, vera guida e compagna di viaggio: essa dialoga al di fuori delle strutture conosciute, in un rituale continuo, al fine di una presa di coscienza individuale all’interno in una socie- tà che vive sempre più connessa ma sempre più divisa, volta a farla entrare in comunicazione, brulicante, all’interno dello stesso spazio, nello stesso racconto di salvezza. Spazio scenico e drammatico che, costituito da tensioni prospettiche, contrappesi compositivi, apparen- te mutevolezza dei valori cromatici dell’inchiostro, ottenuti attraverso il sapiente uso dell’acquatinta, che in attinenza con l’intreccio di segni all’acquaforte regolarissimo, si rivolge ad uno spettatore che abbia voglia di affrontare questo viaggio alla scoperta di nuovi mondi, di far- si ingabbiare nel fitto reticolo di enigmi silenziosi, che inevitabilmente, la scelta di un percorso intrapreso suscita.

Nelle maglie di tale rete caleidoscopica ci si perde, indotti a sognare, per poi ritrovare, nella visione d’insieme, simboli e riferimenti formali anche molto lontani dalla nostra cultura occidentale.

Titolo

CALCO I di GALILEO EDITORE

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