Rivelando la sua attrazione nei confronti dell’estetica della Street Art, Marco Scola utilizza indiscriminatamente tutte le tecniche per rappresentare icone popolari tramite un linguaggio immediato.
La sua visione è diretta e onesta; col gesto pittorico accompagna le figure serigrafiche fuori dalla tela. Marco Scola chiede allo spettatore di intraprendere un percorso di lettura in cui la sua stessa conoscenza e cultura sono l’elemento catalizzatore dell’opera. L’artista ci seduce con immagini e colori racchiusi in opere fatte di parole, didascalie e icone. Evoca tavole medico-anatomiche leonardesche in cui le raffigurazioni scientifiche sono affiancate da testi; il concetto dunque diventa un’analisi anatomica. Con occhio critico affronta le problematiche umane ed antropologiche dal punto di vista gnoseologico, facendo affiorare limiti e validità della conoscenza umana. L’uomo viene vivisezionato sia fisicamente che spiritualmente, rivelando la sua contraddittoria esistenza. Marco Scola mostra contemporaneamente tutte le icone che l’essere umano ha creato per dare credibilità alle proprie “dottrine”, icone usate, prosciugate e poi gettate nel “meltin’ pot” della cultura popolare. L’elemento di “mercificazione” dell’immagine e soprattutto del corpo è ricorrente in tutto il suo lavoro, e già in opere come “American Sushi”, gli elementi di dissacrazione e di martirio della figura umana sono presenti in una sfera che galleggia sul filo dell’amara ironia e dell’irriverenza.
Vania Caruso
Marco Scola è nato in Sicilia, nella città di Catania, nel 1978. Nel 1999 si è trasferito a Roma per frequentare l’Accademia di Belle Arti; durante gli studi continua a sviluppare ed approfondire la sua ricerca. Attualmente vive e lavora a Berlino ed avvicina la sua ricerca alla street art. Il suo lavoro non pone limiti alle tecniche usate, sfrutta tutti i tipi di media in assemblaggi totalmente liberi da identificazioni di genere.
Be Pop, Lay Over
Marco Scola
Vania Caruso
dall'11 al 18 Febbraio 2011
11 Febbraio 2011